Sulla maestria - 9788845928895

Sulla maestria: Una mattina, leggendo il giornale, Tanizaki è colpito dalla foto di un attore seduto su una veranda nei panni di un samurai. Osservandolo meglio, scopre che con impercettibili accorgimenti e controllando la respirazione è riuscito a produrre una forma circolare, che parte dal collo e dalle spalle e prosegue lungo le maniche: "Sembrava che se ne stesse seduto lì per caso, e invece obbediva alle regole del kabuki, sicché persino le pieghe del suo kimono si distinguevano le une dalle altre in maniera del tutto naturale". Solo la maestria - una perizia tecnica che si acquisisce grazie a un lungo, arduo tirocinio - può condurre a esiti di così sublime eleganza. Arte come sacrificio e dedizione, dunque, come opera "ben fatta", per il puro piacere della perfezione. In un gioco di contrasti e dissolvenze fra mondo passato e moderno, orientale e occidentale, Tanizaki ci offre un'inedita visione di pittura, letteratura, teatro e cinema e - in un dialogo intessuto di rimandi e corrispondenze fra continenti, epoche e stili - evoca un'arte universale, capace di coinvolgere l'anima e il corpo e non solo l'intelletto. Nel contempo, ci svela la sua poetica: l'ammirato tributo ai valori dell'umiltà e della perseveranza con cui gli orientali percorrono la via dell'arte affinando tecnica e talento, la commossa evocazione dell'antica poesia giapponese, l'entusiasmo per la forza espressiva del cinema tedesco e l'analisi del genio smart di Chaplin, la passione per Goethe e Schnitzler e le riserve su Balzac.
One morning, reading the newspaper, Tanizaki is struck by the photo of an actor sitting on a porch as a samurai. Looking better, it turns out that with subtle accouterments and checking breathing managed to produce a circular form, which starts from the neck and shoulders and then along the sleeve: "it seemed like it was sitting there by chance, and instead of kabuki, so even tallied the folds of his kimono were distinguished from each other in a totally natural." Only the mastery-technical expertise acquired through a long, arduous training course-can lead to outcomes of so sublime elegance. Art as a sacrifice and dedication, then, as opera "well made", for the pure pleasure of perfection. In a game of contrasts and fades between past and modern, East and West, Tanizaki offers us a new vision of painting, literature, theatre and cinema and--in a dialogue woven of references and correspondences between continents, eras and styles-evokes a universal art, able to involve the body and soul and not just the intellect. At the same time, he reveals his poetics: the admired tribute to values of humility and perseverance with which the Orientals along the art path honing technique and talent, emotional evocation of ancient Japanese poetry, enthusiasm for the expressive power of German cinema and smart engineering analysis of Chaplin, the passion for Goethe and Schnitzler and reserves on Balzac.