Il piccione - 9788830407640

Il piccione: Jonathan Noel non ama gli eventi, e odia addirittura quelli che turbano l'equilibrio interno e sovvertono l'ordine esterno del quotidiano. Vive in un sottotetto e lavora come guardia in una banca, percorrendo avanti e indietro i tre gradini antistanti l'ingresso, con la sola certezza che non possa più accadergli nulla di fondamentale se non, un giorno, la morte. Giunto all'età di cinquantatre anni, la condizione di quiete monotona e di assenza di avvenimenti è la sola cui egli aspiri, l'ideale di vita che persegue con cieca ostinazione, convinto com'è che negli esseri umani non si possa riporre fiducia e che si possa vivere in pace soltanto tenendoli alla larga. Poi, una mattina, uscendo dalla porta di casa, s'imbatte in un piccione: quell'animale apparentemente insignificante, che si limita a guardarlo immobile, incrina di botto l'esistenza di Jonathan, fa crollare tutte le sue sicurezze, gli sconvolge la vita. "Come tutti i simboli", osserva Pietro Citati, non dobbiamo tradurre il piccione "in un'altra lingua, ma rispettare la sua grandiosa lingua muta, e avvertire la minaccia - fisica e metafisica - con cui aggredisce il nostro mondo". Ma quale sarà l'esito di tale aggressione? Il piccione s'imporrà come presenza malefica o avrà un effetto salvifico su Jonathan, strappandola alla sua condizione?
Jonathan Noel doesn't love events, and hates even those that disturb internal balance and subvert the order outside of the newspaper. Living in a Garret and works as a security guard at a Bank, take three steps back and forth in front of the entrance, with the only certainty that it can no longer happen to him nothing crucial if, one day, death. At the age of fifty-three years, the condition of quiet monotonous and absence of events is the only one which he aspires, the ideal life that pursues with blind obstinacy, convinced as he is that in humans we can not trust and that we can live in peace only by keeping them at Bay. Then, one morning, walking out the front door, he runs into a pigeon: that animal apparently insignificant, that simply watching him motionless, cracks suddenly the existence of Jonathan, destroys all its securities, disrupting life. "Like all symbols," notes Peter Mentioned, we must translate the pigeon "in another language, but respect his grandiose language mutates, and warn the threat-physics and metaphysics--with which he attacks our world". But what will be the outcome of such aggression? The pigeon shall impose as evil presence or will have an effect of salvation on Jonathan, from his condition?