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L'arte del romanzo - 9788845902789
di Milan Kundera edito da Adelphi, 1988
- Prezzo di Copertina: € 14.00
- € 13.30
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Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: L'arte del romanzo
- Autore: Milan Kundera
- Editore: Adelphi
- Collana: Piccola biblioteca Adelphi , Nr. 210
- Edizione: 11°
- Data di Pubblicazione: 1988
- Genere: LETTERATURE STRANIERE: TESTI
- Argomenti : Critica letteraria Narrativa
- Pagine: 228
- Traduttore: Marchi E.
- Dimensioni mm: 18 x 11 x 2
- ISBN-10: 8845902781
- ISBN-13: 9788845902789
"Don Chisciotte partì per un mondo che si spalancava davanti a lui. Poteva entrarvi liberamente e tornare a casa quando voleva. I primi romanzi europei sono viaggi attraverso il mondo, un mondo che sembra illimitato. L’inizio di ’Jacques le Fataliste’ sorprende i due eroi già in cammino. Mezzo secolo dopo Didertot, in Balzac, il lontano orizzonte è scomparso come un paesaggio dietro a quegli edifici moderni che sono le istituzioni sociali: la polizia, la giustizia, l’esercito, lo Stato. Più tardi ancora, per Emma Bovary, l’orizzonte si restringe fino a diventare una sorta di muro. Le avventure stanno dall’altra parte e la nostalgia è insopportabile". La citazione è un piccolo frammento assai fulgido del fulgido ’L’arte del romanzo’ di Milan Kundera. Il tema, dato solo per accenno, è quello della definizione, della resa e del senso dello spazio nel romanzo moderno. Si tratta di un passaggio, uno dei molti; di una primizia, una delle molte. Il saggio di Kundera, infatti, spazia (è il caso di dirlo) da Cervantes a Broch, da Sterne e Rabelais, da Dostoevskij a Tolstoj, da Gombrowicz a Musil e Kafka, Flaubert, Kundera stesso per spaziare (è il caso di ripeterlo) dal tema della libertà al tema della parola, del tema dell’Europa al tema della guerra e della satira, della logica, del razionale e dell’irrazionale, del bene e del male, del giusto e l’ingiusto. Ed altri (autori), ed altri (temi) ancora contiene. Come uno scrigno, come un porta gioie d’altri tempi.
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"Don Chisciotte partì per un mondo che si spalancava davanti a lui. Poteva entrarvi liberamente e tornare a casa quando voleva. I primi romanzi europei sono viaggi attraverso il mondo, un mondo che sembra illimitato. L’inizio di ’Jacques le Fataliste’ sorprende i due eroi già in cammino. Mezzo secolo dopo Didertot, in Balzac, il lontano orizzonte è scomparso come un paesaggio dietro a quegli edifici moderni che sono le istituzioni sociali: la polizia, la giustizia, l’esercito, lo Stato. Più tardi ancora, per Emma Bovary, l’orizzonte si restringe fino a diventare una sorta di muro. Le avventure stanno dall’altra parte e la nostalgia è insopportabile". La citazione è un piccolo frammento assai fulgido del fulgido ’L’arte del romanzo’ di Milan Kundera. Il tema, dato solo per accenno, è quello della definizione, della resa e del senso dello spazio nel romanzo moderno. Si tratta di un passaggio, uno dei molti; di una primizia, una delle molte. Il saggio di Kundera, infatti, spazia (è il caso di dirlo) da Cervantes a Broch, da Sterne e Rabelais, da Dostoevskij a Tolstoj, da Gombrowicz a Musil e Kafka, Flaubert, Kundera stesso per spaziare (è il caso di ripeterlo) dal tema della libertà al tema della parola, del tema dell’Europa al tema della guerra e della satira, della logica, del razionale e dell’irrazionale, del bene e del male, del giusto e l’ingiusto. Ed altri (autori), ed altri (temi) ancora contiene. Come uno scrigno, come un porta gioie d’altri tempi.
Solo un’immagine: Don Chisciotte ritorna travestito da agrimensore K. davanti al castello... geniale.