Viaggio a Norimberga - 9788845933394

Viaggio a Norimberga: Nel 1925 Hermann Hesse decide di lasciare l'eremo in cui si è ritirato in Svizzera e di accogliere l'invito a tenere una serie di pubbliche letture in Germania: proprio lui che riconosce di essere «restio ai viaggi e alle frequentazioni umane», lui che trova la prospettiva di esibirsi in pubblico «talvolta spaventosa». Ne nasce così un viaggio, «in sé insignificante e fortuito», che nell'arco di due mesi lo porterà dal Canton Ticino alla Baviera. E non sarà, come ci si potrebbe aspettare, il tradizionale itinerario illuminante e foriero di saggezza, bensì quello tortuoso e spesso accidentato, intrinsecamente comico, del più idiosincratico dei viaggiatori, tra reminiscenze infantili ma anche ansie tormentose, tra momenti di trasognata contemplazione ma anche di rabbiosa insofferenza (per i telefoni nelle stanze d'albergo, per le auto nelle strade di Norimberga, ma soprattutto per i riti della società letteraria). E da questa peculiare combinazione di elementi Hesse, con suprema autoironia, è riuscito a trarre, come nel caso della "Cura", uno squarcio esilarante della vita dello scrittore quando incontra il suo pubblico.
In 1925 Hermann Hesse decides to leave the Hermitage in which he retired to Switzerland and to accept the invitation to hold a series of public readings in Germany: He who recognizes that he is "reluctant to travel and human frequentation," he who finds the prospect of Performing in public "sometimes frightening". This was the result of a journey, "in itself insignificant and Fortui," which in the span of two months will take him from Ticino Canton to Bavaria. And it will not be, as one might expect, the traditional illuminating itinerary and the foray of wisdom, but the tortuous and often bumpy, intrinsically comic, of the most idiosyncratic of travellers, between childish reminiscences but also tormenting anxieties , between moments of dreamy contemplation but also of angry impatience (for telephones in hotel rooms, for cars in the streets of Nuremberg, but especially for the rites of Literary society). And from this peculiar combination of Hesse elements, with supreme self-irony, he managed to draw, as in the case of "cure", a hilarious gash of the writer's life when he meets his audience.