Nel vento - 9788807019364

Nel vento: Quanto tempo impiega un centometrista per correre la sua gara perfetta? Circa dieci secondi. Oppure una vita intera, il tempo di questo romanzo, se sui blocchi di partenza, nella mente di un uomo tormentato dal passato, si spalanca la voragine dei ricordi. Il protagonista sa fin da bambino di essere consegnato alla corsa, e lo sa perché la velocità è il solo rimedio possibile per scappare dai mostri che gli hanno portato via il fratello, ammazzato a bastonate dal padre, una mattina, sulla neve fresca, e poi Caterina, il suo unico amore. Telecamere, sponsor, pubblico eccitato, anabolizzanti e combine, ci sono tutti gli ingredienti che fanno di questa finale la gara definitiva; soltanto il vento della vittoria può riaccendere la luce su un futuro diverso. La solitudine del centometrista come sottile e spietato ritratto di una condizione di vita: l'estraneità a se stessi, ai propri bisogni più intimi; la necessità della corsa come smemoratezza, come anestetico. Emiliano Gucci trasforma il passo dell'atleta in una ventosa metafora: si corre per esorcizzare il vuoto, per la paura di fermarsi a pensare. Si corre e basta, senza nemmeno chiedersi il perché.
How long does a sprinter to run his race perfectly? About ten seconds. Or a lifetime, the time of this novel, if on the starting blocks, in the mind of a man tormented by the past, opens wide the chasm of memories. The protagonist knows since childhood to be handed to the race, and he knows this because the speed is the only remedy possible to escape from the monsters that they took his brother, shot to death by his father, one morning, snow, and then Catherine, his only love. Cameras, sponsors, audience excited, anabolic and combine, there are all the ingredients that make this final final race; only the wind of victory can turn the light out of a different future. The loneliness of the sprinter as subtle and ruthless portrait of a life threatening condition: the strangeness to yourself, to your most intimate needs; the need of the race as forgetfulness, as an anesthetic. Emiliano Gucci transforms the athlete in a sucker pitch metaphor ??? running to exorcise the emptiness, for fear of stopping to think. We run it, without even asking why.