La storia del cinema. I capolavori - 9788889530719

La storia del cinema. I capolavori: Diceva, Fellini, di aspettare con ansia Natale perché vedeva i film di Charlot. Truffaut amava ripetere che aveva deciso di fare cinema dopo aver visto Quarto potere. Ci possono essere film belli o brutti, di successo o meno, di certo ci sono opere fondamentali, che è doveroso conoscere. E, soprattutto, interrogare. Per capire cosa renda esemplare un'opera cinematografica. E concludere che la domanda non trova (ancora) risposta, neppure dopo averli visti, i capolavori. Inizia così il percorso voluto dal Centro studi commedia all'italiana. A partire dall'idea di scrivere una rassegna, come una sorta di antologia visiva di Storia del cinema, senza pretesa di fissare canoni, anzi con il desiderio di provocare riflessioni e stimolare il gusto per la ricerca e lo studio di aspetti legati ai contenuti e al linguaggio cinematografico. Ogni capitolo è preceduto da una lezione, affidata a Valentino Davanzati e Vita Maria Nicolosi che si sono confrontati sul tema affascinante, quanto impervio, di Che cos'è un capolavoro. Nel tentativo di tracciare le possibili caratteristiche del capolavoro, si moltiplicano gli interrogativi che illuminano, in continuo chiaroscuro, le opere presentate: Aurora di Murnau, Tempi moderni di Chaplin, Quarto potere di Welles, 8 e mezzo di Fellini, 2001 Odissea nello spazio di Kubrick, fino alla Grande guerra di Monicelli.
He said, Fellini, to look forward to Christmas because he saw the films of Charlot. Truffaut liked to say that he had decided to make movies after seeing Citizen Kane. There may be good or bad movie, successful or not, certainly there are fundamental works, which we must learn. And, above all, question. To understand what makes a cinematographic specimen. And conclude that the question is not (yet) reply, even after seeing them, the masterpieces. Thus began the path created by the Centro studi Italian comedy. Starting from the idea to write a review, sort of like a Visual anthology of film history, with no pretense of fixing royalties, indeed with the desire to provoke thought and stimulate the taste for research and study of issues related to the content and the language of film. Each chapter is preceded by a lecture, entrusted to Valentino Davanzati and Nick Nicolosi who discussed the fascinating subject, how impervious, to what is a masterpiece. In an attempt to trace the possible characteristics of the masterpiece, multiply the questions that illuminate continuously chiaroscuro, the works presented: Aurora of Chaplin's modern times, Murnau, Welles's Citizen Kane, 8 and a half of Fellini, Kubrick's 2001: a space Odyssey, until the great war by Monicelli.