La voce del destino - 9788830431973

Parigi: uscendo da un teatro dove hanno assistito ad una rappresentaziione, Oswald Breil e la moglie Sara Terracini, assistono increduli all’aggressione ad una clochard ad opera di un gruppo di violenti. Il loro pronto intervento li mette in fuga e salva la vita alla povera donna che, rimasta ferita, viene condotta dai coniugi sul Williamsbur, il loro yacht con medico a bordo, per ricevere le cure necessarie. Qui la donna confessa di essere in realtà Luce de Bartolo, la famosa baritono scomparsa nel nulla da tanti anni che aveva incantato le platee di tutto il mondo negli anni prima e post del secondo conflitto mondiale. Inizia così il racconto della sua vita, dell’amicizia con Eva Duarte passata alla storia come Evita, moglie del Presidente argentino Peron, dalla ricostruzione del tentativo di far rinascere il Quarto Reich ad opera dei tanti gerarchi e fanatici nazisti che hanno trovato rifugio proprio in Argentina dopo la fine delle ostilità dietro pagamento di cospicue somme di denaro per sfuggire alla sicura condanna a morte. Il racconto termina ai giorni nostri ed evidenzia come nel complotto siano invischiati i vertici della Chiesa, lo IOR, serizi deviati dello Stato e poteri finanziari nonchè la storica Loggia Masonica Propaganda 2 guidata dal Maestro Licio Gelli. Tutto ruota attornio al recupero del favoloso tesoro di Peron di cui la stessa Luce sembra sia l’unica a possedere la chiave per accedervi , il cui recupero, appunto, permetterebbe di mettere in atto il piano vecchio ormai di oltre 50 anni, ad opera di un gruppo di fanatici fascisti. A Oswal e Breil toccherà il compito di evitare che questo accada. Con la solita maestria e la perfetta padronanza della lingua Italiana, Buticchi ci regala una bellissima avventura tra passato e presente che, con i suoi personaggi reali e inventati e i puntulai riferimenti storici, tiene sempre alto l’interese del lettore. Unico piccolissimo neo, il ruolo tutto sommato poco da protagonisti di Oswald e Sara e un centinaio di pagine di troppo, che mi "costringono" a non assegnare il massimo dei voti. Comunque da 9 pieno.