Duveen. Il re degli antiquari - 9788838937484

Duveen. Il re degli antiquari: All'origine delle maggiori collezioni americane (tra le più cospicue le Morgan, Mellon, Frick, Kress, Huntington, che a loro volta sono alla base dei musei più importanti) c'era lui, Joseph Duveen (1869-1939), che comprava tesori e li rivendeva a un'elite affamata di bellezza e ancora grezza. Mercante d'arte, anzi: il primo mercante d'arte nel senso attuale, aveva capito due cose fondamentali: che negli Usa stavano i quattrini e in Europa le opere d'arte, e che queste dovevano circolare il più possibile perché «non appartengono a noi. Appartengono al popolo». «Duveen seppe trasformare il gusto artistico degli americani grazie alla sua energia e alla sua audacia. Oltre ad educare quel piccolo gruppo di collezionisti suoi clienti, seppe creare un pubblico americano per i capolavori della pittura. [...] Filibustiere o meno, è certo che seppe costringere i milionari ad accumulare grandi tesori, farne una schiera di orgogliosi collezionisti e infine far approdare le loro collezioni nei musei pubblici, consentendo agli americani di ammirare tantissimi capolavori». Arbitro assoluto del gusto dei ricchi, e non solo quanto a dipinti, i suoi trucchi per convincere i nababbi a spendere cifre mai viste sembrano usciti da una sceneggiatura di Frank Capra. Ma proprio perché in fondo convinto che un'opera d'arte non ha prezzo, per Duveen comprare era più degno di passione ed entusiasmo che vendere. Un acquisto diventava perciò un episodio di caccia e di avventura avvincente per lui e per chi vi assisteva. Scritta da un commediografo di successo e autore di ritratti letterari del «New York
The origin of the major American collections (among the most conspicuous le Morgan, Mellon, Frick, Kress, Huntington, which in turn are the basis of the most important museums) there was him, Joseph Duveen (1869-1939), who bought them and sold them to a hungry elite treasures beauty and raw. Art dealer, indeed: the first art dealer in the present sense, he realized two things: that the Usa were the $ $ $ and in Europe the artwork, and that these had to circulate as much as possible because "it doesn't belong to us. They belong to the people. " ??Duveen was able to transform the artistic taste of Americans thanks to his energy and his audacity. In addition to educating its customers, that small group of collectors was able to create an American audience for the masterpieces of painting. [...] Privateer or not, it is certain that he knew how to force millionaires to accumulate great treasures, making a host of proud collectors and finally be joining their collections in public museums, allowing the Americans to admire many masterpieces ". Absolute arbiter of taste of the rich, and not just as paintings, his tricks to convince billionaires to spending ever seem to come from a screenplay by Frank Capra. But just because basically convinced that a work of art is priceless, Duveen buy was more worthy of passion and enthusiasm that sell. A purchase was therefore an episode of hunting and engrossing adventure for him and for those who attended. Written by a successful playwright and author of literary portraits of New York